Lampedusa ospita circa 5000 abitanti, il
paese si sviluppa lungo
via Roma, dove
si concentrano negozietti e caffè che si allungano sul corso
con i loro tavolini e che, in estate, organizzano piccoli intrattenimenti.
Conta 26 chilometri di coste, quella settentrionale caratterizzata da
alte e frastagliate pareti a picco, falesie e grotte marine, mentre
su quelle meridionali e orientali, più accessibili, si aprono
numerose e splendide cale sabbiose, dominate da biancheggianti quinte
rocciose plasmate dagli agenti atmosferici, e da alcune aspre "punte"
che si protendono nel mare.
Chi non ha voglia di andare a letto presto, dopo una giornata di mare
turchino e di sole cocente e dopo una cena a base di prelibato e freschissimo
pesce si può trascorrere la serata in uno dei tantissimi bar,
gustando freschi cocktail, ottimo gelato artigianale e dolci siciliani,
non ultimi deliziosi cannoli alla ricotta. Sull'
isola di Lampedusa, situati sulle
scogliere delle splendide spiagge, ci sono graziosi e accoglienti chioschi,
dove si possono bere freschissime bibite, ammirando panorami suggestivi
e unici, al chiaro di luna con un piacevole sottofondo musicale. I più
giovani e gli irriducibili della notte possono scatenarsi in discoteca
fino al mattino, al bar, per consumare un cornetto caldo.
Troverai ristoranti e locali tipici del posto con le specialità
proposte luoghi dove trascorrere le serate, discoteche, piano bar e
tante altre notizie utili che ti svelano la mondanità di un'isola
che non conosce sosta né di giorno, né di notte.
L'ECONOMIA
L'economia di
Lampedusa è basata
sula pesca, turismo, industria alberghiera, industria conserviera, e
marginalmente l'agricoltura e la pastorizia. I primi abitanti dell'isola
erano per la maggior parte contadini, che con l'andare del tempo abbandonarono
i campi per dedicarsi alla pesca.
Per molti anni, la pesca ha rappresentato una delle maggiori risorse
per l'economiadell'isola, infatti, le flotte pescherecce lampedusane
si dedicavano prevalentemente alla pesca del pesce azzurro, che incrementava
l'industria conserviera degli sgombri, acciughe sia sott'olio che in
salamoia. Altro elemento importante per l'economia dell'isola è
stata la pesca delle spugne, che è iniziata circa 2 secoli fa
dai pescatori greci e poi continuata dai lampedusani. La spugna appena
pescata è di colore scuro coperta da un velo nerastro contenente
un liquido biancastro (il latte), che viene eliminato con la spremitura
e la battitura sopra una superficie dura e rugosa. Di seguito vengono
tolti con un coltello le incrostazioni calcaree e la peluria residua.
Infilzate con un grosso ago e una corda, si espongono al sole ad asciugare.
Dopo una selezione che li divide secondo le dimensioni, vengono inviate
sul mercato. La pesca delle spugne oggi non ha più il business
come nel passato, per alcuni motivi: primo, la pesca a strascico ha
drenato i fondali, estirpando anche i banchi di spugne in formazione;
secondo perché il mercato, soprattutto quello dell'Italia del
Nord che assorbiva quasi la totalità del pescato, utilizza la
spugna di materiale sintetico che ha un costo minore. Negli ultimi anni
l'economia lampedusana si è orientataverso il turismo.
Le
Pelagie sono state completamente rivalutate
grazie alla bellezza straordinaria delle coste frastagliate, delle spiagge
bianchissime, il sole splendido e il mare puro e cristallino. I tramonti
lasciano senza fiato le persone che li ammirano.
IL PORTO
II Porto di
Lampedusa è costituito
da un'ampia insenatura delimitata da Punta Guitgia e Punta Maccaferri,
che si suddivide in tre Cale con rive rocciose, due delle quali banchinate
che terminano tutte con rive sabbiose. Il
porto di Lampedusa è
protetto da quasi tutti i venti escluso il Libeccio e si possono ancorare
anche grandi natanti. Suggestivo si presenta lo scenario notturno, quando
le barche illuminate dei pescatori fanno ritorno in porto, con il loro
prezioso carico di pesci.